Il Presidente Obama ha dichiarato guerra ai cyberterroristi e alle minacce informatiche che attentano alla sicurezza degli Stati Uniti, delle sue aziende e dei suoi cittadini. "Stiamo mandando un messaggio a coloro che vorrebbero costituire un serio pericolo per la nostra sicurezza o la nostra economia minacciando le nostre infrastrutture critiche, o attaccando la nostra rete informatica o rubando i segreti commerciali delle nostre aziende o le informazioni personali dei cittadini americani", ha dichiarato il presidente Obama.
D'altronde, sono diversi gli attacchi subiti dalle aziende che vedono coinvolti i loro dati sensibili e quelli degli utenti: informazioni assolutamente di valore economico come dimostra il vivo mercato nero che li riguarda, ma anche potenzialmente di interesse per i Governi stranieri, in quanto utili da controllare soprattutto se riguardano armi o coinvolgono la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Secondo Washington, dunque, spesso dietro gli attacchi di cracker apparentemente indipendenti si nasconde la lunga mano di autorità straniere, come sarebbe per esempio nel caso dell'attacco a Sony Pictures, che le autorità statunitensi, non senza perplessità da parte dei ricercatori di sicurezza indipendenti, fanno risalire direttamente a Pyongyang.
Per rafforzare la sua capacità di intervento, dunque, Obama ha ora definito "emergenza nazionale" gli attacchi informatici stranieri subiti ed ha così ottenuto, in base all'International Emergency Economic Powers Act del 1977, poteri straordinari per amettere atti "contro minacce straordinarie ed inusuali".